UK: GOVERNMENT CRISIS

Negli ultimi 4 mesi il Regno Unito ha visto 3 diversi primi ministri, quali sono le ragioni dietro queste crisi?

Ritorniamo al 2019, quando il neo eletto leader del partito conservstore Boris Johnson si attiva subito per portare a compimento la “Brexit”, che non ha giovato all’economia dello Stato anzi, le esportazioni sono diminuite del 9% verso l’UE. Proseguiamo verso un giorno più recente: Londra 7 luglio 2022, Boris si dimette dall’incarico di primo ministro. Prima il “Partygate”, quando Johnson organizzava feste private a Downing Street senza rispettare le restrizioni da lui imposte, che in un primo momento negava per poi dover confermare causa foto incriminate, successivamente dissensi e sfiducie interne al partito per poi culminare con lo scandalo Pincher. Già in passato BoJo l’aveva difeso, non poteva giocare nuovamente le stesse carte, si è dovuto dimettere; solo il 5 settembre Liz Truss sarà la nuova leader dei Tory ottenendo 81 326 voti, mentre Rishi Sunak ne ottenne solo 60 399. 

Governo tumultuoso il suo poiché solo 3 giorni dopo dovrà destreggiarsi con la morte della sovrana più longeva del Regno Unito, l’amatissima Regina Elisabetta II, che per 70 anni ha regnato sulla nazione. Ma la vera causa delle sue dimissioni è ben altra: nelle sue 6 settimane al governo ha dato il via a ingenti tagli fiscali per la fascia di popolazione più agevolata, si è dovuta confrontare con gli enormi rincari sul costo dell’energia e con l’aumento dell’inflazione. Celebre per altro il suo discorso il 19 ottobre “I’m a fighter not a quitter”, per poi dimettersi il giorno seguente: è il 20 ottobre e al di là della Manica il posto di premier è nuovamente vacante.

Ha fatto ulteriormente discutere che per aver guidato il governo più corto della storia del Regno Unito ha diritto al bonus della pensione da premier pari a 115.000 £ l’anno.

Lo scorso 25 ottobre il suo ex concorrente, Rishi Sunak, vince la nomina di nuovo leader dei Tory; fino al giorno prima Cancelliere dello Scacchiere, ora è il primo ministro del Regno Unito, diventando la prima persona di origine asiatica e la prima persona di religione induista a ricoprire queste cariche. Come sarà il suo governo non possiamo ancora saperlo, certo è che come ci ricorda Sunak “The challenges we face now are even greater”.