GENIALE INVENZIONE O BRILLANTE SCOPERTA?

I numeri sono indubbiamente l’impalcatura intorno alla quale abbiamo costruito il nostro mondo, e costituiscono una struttura concettuale tanto efficace e pervasiva da apparirci naturale, quando invece è il frutto di millenni di studi, scambi ed incroci di culture e conoscenze. La natura è intrisa di regolarità matematiche, che i più encomiabili tra gli scienziati hanno saputo riconoscere e spiegare al mondo intero: basti pensare alla spirale di Fibonacci, alla sezione aurea… si parla in questi casi di scoperte: si è infatti svelato qualcosa che già esisteva, ma di cui noi eravamo totalmente ignari. Ma possiamo parlare di scoperta anche per quanto concerne l’entità stessa di “numero”? Si apre qui una delle più grandi questioni scientifico-filosofiche che abbiano mai caratterizzato il nostro orizzonte di pensiero: l’uomo ha inventato il numero? L’universo è davvero retto da leggi matematiche, oppure siamo noi che con la nostra mente leggiamo regolarità logiche nel caos? Si tratta di uno strano legame, quello tra l’uomo ed il numero, sul quale ancora oggi si interrogano moltissime persone: c’è chi afferma che le entità numeriche non siano altro che prodotti della mente umana, chi fermamente sostiene invece che queste esistano davvero e che siano in grado di descrivere tutto, proprio perché a tutto sono intrinseche, noi compresi.

A pensarci bene infatti, secondo quest’ultimo punto di vista l’uomo può essere descritto come un insieme logico-razionale di enti ordinati: non sono forse due occhi, un fegato ed un innumerevole quantità di cellule a comporci? È ciò che afferma anche la scienza, dopotutto. Tuttavia, è lampante come non ci si possa limitare a ciò: ognuno di noi è differente dall’altro, come mentalità, modo di pensare, gusti personali, credenze. Forse è la nostra caratterizzante diversità in quanto esseri umani che pone dei limiti al raggio d’azione del numero, e significherebbe peccare di tracotanza pretendere che la nostra complessità ed unicità sia dimostrabile grazie alla matematica. Non esistono equazioni che spieghino l’amore, la nostalgia, la malinconia…

È forse possibile che il numero abbia spiegato l’uomo, ma che non sia riuscito a comprenderlo fino in fondo?