A XMASK CAROL

Salve Mascheroni
Per introdurvi questo numero voglio raccontarvi una storiella.
Questo è il racconto delle tre Maskette che comparvero in sogno alla nostra preside, la prof.ssa Crippa, lo scorso 25 dicembre, rivelandole i segreti del Natale.
“Nel cuore della notte, a mezzanotte appena scoccata, dopo l’ultimo rintocco una luce abbagliante e calda svegliò la nostra preside, come se la stella cometa le orbitasse sul capo. Aprì gli occhi e ciò che vide la spiazzò: una candela levitava davanti alla sua vista.
Lo spirito aveva le sembianze di una figura alata fiammeggiante, il corpo non era identificabile, pareva un animale ma anche uno scudo; più si sforzava di comprendere cosa fosse meno capiva.
All’improvviso la figura emise un suono: non riusciva a sentire bene, bisbigliava con un tono talmente basso che vedeva solo la bocca muoversi.
Si avvicinò alla figura e la luce la accecò. Svenne.
Si risvegliò stringendo in mano una statuetta raffigurante un albero di natale. La strinse con forza e la sua mente viaggiò nel passato. Ritornò al tempo dei popoli antichi, dei romani e dei normanni, viaggiò per l’antica Europa alla scoperta delle tradizioni passate e ripercorse secoli di storia in una sola notte, rivivendo la Grande Guerra e ascoltando le testimonianze dei letterati e dei grandi autori.
Raggiunse l’isola del Natale ma, non appena toccò terra, la luce dello spirito le colpì il viso.
Era nuovamente nel suo letto, era ancora mezzanotte ma non stringeva nulla nelle mani. Sentì un forte rumore proveniente dal soggiorno e spaventata, andò a controllare.
Ciò che vide era l’ultima cosa che mai si sarebbe aspettata: il suo albero di natale aveva preso vita, si presentò come la Maskette del Natale presente e disse che prima era giunta la sua collega del Natale passato.
Addobbato come il suo albero, stringeva in mano una corona che le mise poi in testa, illuminò il suo viso con una torcia e la sua mente venne trasportata presso la sede del Natale.
Era in corso un consiglio straordinario per decidere se cambiare data o meno al Natale, lei tentò di parlare ma, non appena provò a proferire parola, si ritrovò sulla slitta di un Babbo Natale ansioso, poiché in ritardo nella consegna dei doni; intanto sentiva moltissime canzoni e vedeva la sua amata Bergamo in festa.
Improvvisamente la slitta precipitò, schiantandosi al suolo.
Trasalì, si rivoltò nel letto e osservò la sveglia: mezzanotte in punto.
Un’ombra comparve; doveva essere la Maskette del Natale futuro: vestita di nero e senza volto.
Diventava sempre più grande, arrivando ad inglobare tutto: in quelle tenebre vide una Terra dominata dall’egoismo e dal consumismo, sprechi, pareva una distopia, non sembrava più Natale, ma un orribile racconto dell’orrore.
Sentì un suono: era la sua sveglia, erano le otto e non vedeva altre Maskette.
Trascorse serenamente la mattinata, e sotto l’albero trovò un regalo molto particolare: tre peluches, le tre Maskette che le avevano fatto visita, le tre protettrice del Natale, che decise di omaggiare organizzando una grande festa prima delle vacanze.”