SANTA SUPERSONICO

Nonostante possa apparire piuttosto assurdo, pare che numerose compagnie postali da tutto il mondo abbiano analizzato il celebre viaggio di Babbo Natale e abbiano addirittura stimato le diverse modalità con cui Santa Claus potrebbe effettivamente compiere la sua impresa notturna.
Partiamo dal presupposto che il nostro viaggiatore inizi il suo viaggio dalla Linea Internazionale del cambio di data, cioè dalla linea immaginaria passante per lo Stretto di Bering, e proceda in direzione Ovest: considerando un arco di tempo dalle 9 di sera fino alle 6 di mattina, Santa riuscirebbe a sfruttare tutti i vantaggi dei fusi orari e potrebbe avere fino a 31 ore di tempo per le sue consegne.
Un piccolo vantaggio potrebbe essergli fornito dalla popolazione: poiché la maggior parte delle tradizioni non conosce la sua figura, riusciamo a ridurre il numero di bambini a circa 378 milioni, per una media di 2 bambini per famiglia ma comunque più di 91,8 milioni di case da visitare.
Il nostro caro Santa Claus dovrebbe compiere 822,6 visite al secondo; inoltre per ogni tetto il mitico Santa Claus dovrà fare innumerevoli azioni tra cui parcheggiare, calarsi dal camino e consegnare i regali in silenzio; piuttosto impossibile direi.
Ma Babbo Natale, secondo l’Institute of Physics di Londra, potrebbe avvalersi della relatività ristretta e della meccanica quantistica per vincere il tempo stesso.
Egli infatti, ipotizzando che possieda una grande quantità di energia, potrebbe usare un tunnel quantistico. Questo effetto è consentito dalla possibilità che una particella si comporti anche come un’onda.
Con l’effetto tunnel, in parole molto povere e con probabilità bassissime, si può bucare una barriera altrimenti insormontabile, permettendo così il passaggio di informazione, o magari di qualche regalo; tutto questo tenendo conto che Babbo Natale non è certamente una particella, tantomeno lo sono le sue renne.
A proposito di renne, c’è un fatto che creerebbe qualche difficoltà a Santa Claus: le renne non volano…